RiDent - Il rieducatore dentoposturale

I denti, fin dalla loro comparsa, sono sollecitati costantemente da numerose funzioni biologiche neurovegetative - respirazione, deglutizione, fonazione, suzione, masticazione - e dal giusto tono di guance e labbra.

Pensiamo ai bambini che succhiano il dito o usano il succhiotto, ai musicisti che suonano strumenti a fiato o alle persone che, per abitudine, tengono sempre qualcosa in bocca come ad esempio la pipa: i loro denti si spostano, perché per farlo basta la forza in peso di soli 1,5 grammi!

Quando ciò, in alcuni casi, avviene in maniera scorretta, si creano degli squilibri alla bocca che causano non solo disfunzioni legate all'occlusione e all’allineamento dei denti, ma anche ripercussioni posturali e patologie di vario genere. Alla luce di ciò, diventa fondamentale educare la bocca!

Come funzionano l'attivotore dentoposturale RiDent ?
Sulla base del principio di equilibrio tra la bocca e l'essere umano è nata la Dentosofia (leggi l’approfondimento a destra), grazie alla quale è stato creato l'attivatore dentoposturale RiDent (della famiglia degli attivatori plurifunzionali) che ha il compito di riarmonizzare le arcate dentali e riequilibrare il tono muscolare.
Il concetto è semplice quanto efficiente: l'attivatore non fa altro che aiutare respirazione e deglutizione, inoltre grazie ad esso guance e labbra ritrovano la loro giusta funzione, permettendo ai denti di ritornare in maniera assolutamente naturale nella loro posizione corretta.

Come e da che età si può iniziare ad usare ?
I bambini possono usarlo dai 4 anni in su: fino ai 7 anni è sufficiente farglielo tenere in bocca come un gioco, a scopo preventivo e per facilitare un corretto sviluppo; oltre i 7 anni è necessario impegnare alcuni minuti al giorno (1 minuto per ogni anno di età fino a 15 anni, poi 15-20 minuti al giorno per tutti) per eseguire alcuni semplicissimi esercizi.

Quali sono i benefici e cosa può curare ?
La Dentosofia interviene sulle malocclusioni agendo non solo come strumento ortodontico, ma operando anche sulle cause delle dismorfosi orali con importanti ripercussioni a livello fisico, posturale e psico-affettivo. L’"attivatore dentoposturale RiDent" agisce dunque su questi aspetti:

  • impedisce la respirazione orale
  • rieduca la respirazione nasale
  • guida la lingua a posizionarsi in modo corretto per la deglutizione
  • agisce sulla masticazione attraverso le microstimolazioni impartite ai denti
  • corregge o impedisce una posizione scorretta della mandibola
  • favorisce la pressione concentrica delle labbra e delle guance su entrambe le arcate.

L’“equilibrio” raggiunto, spesso, risolve varie patologie sistemiche come mal di testa, vertigini, otalgie, problemi alla vista, problemi stomatognatici, cervicalgia, dorsalgia, lombalgia, cadute sul coccige, problemi viscerali, cicatrici, strappi muscolari, crampi, varici, distorsioni di caviglia, di piede, callosità, varismo, valgismo.

Dentosofia e un po di storia...
Il nome Dentosofia deriva dall’unione delle parole latine “dens”, il dente, e greca “sophia”, saggezza. Letteralmente significa, quindi, “la saggezza dei denti”. Nella definizione dei suoi ideatori - i dottori Rodrigue Mathieu e Michel Montaud - è una terapia che, legata al pensiero antroposofico di Rudolf Steiner, pone in evidenza il legame tra l’equilibrio della bocca e quello dell’essere umano nel suo ambiente: il mondo.

Si tratta di una dinamica evolutiva, in particolare il risultato delle scoperte dei professori Renè Soulet e Andrè Besombes (foto) e del professor Pedro Planas, messe a punto da nuovi concetti e tecniche volte a ottenere l’equilibrio della bocca.

Diversamente rispetto alle abituali cure dentistiche, la Dentosofia considera il paziente nella globalità del suo essere. La terapia si basa sul fatto che ogni essere umano possiede un potenziale di equilibrio che non perde mai, poiché la sua stessa natura profonda è “equilibrio”. L’espressione di questo equilibrio è, però, spesso contrastata dalle autolimitazioni incoscienti (psichiche e fisiche) create dal paziente in risposta al proprio vissuto.